Introduzione
È ormai chiaro e davanti agli occhi di tutti come il sistema impiantistico all’interno di case ed edifici stia mutando ed evolvendo velocemente negli ultimi anni. Ciò è dovuto principalmente da due fattori, la velocità con la quale le nuove tecnologie e sistemi vengono immessi nel mercato, l’ormai sempre maggiore abitudine, e di conseguenza richiesta, da parte degli utenti di avere a che fare con la tecnologia ed il cosiddetto mondo “Smart”. È chiaro che in questa evoluzione, le figure che ne fanno parte e ne compongono la filiera devono adeguare le proprie competenze ed il loro modo di lavorare a questo.
Quando nella Direttiva Europea “EPBD” sull’efficienza energetica degli edifici si fa riferimento a quello che sarà il futuro di questo settore, si parla inequivocabilmente dell’edificio come di un “corpo umano” in cui deve essere presente una struttura sicura, efficiente e poco energivora, che sappia adattarsi bene alle condizioni ambientali (estive ed invernali) in cui si trova, ma anche di Sistema Impianto, in quanto ci si aspetta che, come nel nostro corpo, anche negli edifici del prossimo futuro (si partirà dal 2018 per il settore pubblico/terziario) ci sia una completa sinergia tra i vari sistemi impiantistici presenti ed una integrazione tra funzionalità ed informazioni che ne permettano un utilizzo migliore, più efficiente e più sicuro.
Tutto ciò riportato al mondo della casa (a partire dal 2020), è tradotto ormai con vari termini: Domotica, Smart Home, Home Automation, ecc.
In questo contesto è chiaro che l’elettricista, ma ci permettiamo di dire in generale dell’impiantista, deve assolutamente compiere il cambio di passo forse fino ad ora mai avuto.
Si cercherà quindi di individuare gli step che devono essere seguiti per una corretta proposta di un sistema integrato per la casa partendo dalla fase di conoscenza ed acquisizione delle specifiche, fino alla fase di consegna e gestione dell’impianto.
Chi ben comincia è a metà dell’opera
Per anni, in Italia forse tutt’oggi, è stata associata la parola Domotica alla frase “troppo costosa” perché spesso associata a realizzazioni di lusso o, in generale, è stata vista e/o presentata come qualcosa di “superfluo” o che semplicemente andava ad aggiungersi a ciò che già era realizzabile con un impianto elettrico non integrato.
La realtà è che spessissimo, anche se la tendenza sta cambiando, l’elettricista ha proposto la domotica senza accertare quali fossero effettivamente le richieste e le esigenze reali del cliente, andando quindi a proporre soluzioni all inclusive a 360° che, ovviamente, nella loro complessità ed articolazione prevedono una spesa notevolmente più elevata rispetto al “semplice” impianto elettrico che doveva occuparsi solo di gestire la luce e l’energia.
L’integrazione degli impianti, come si evince anche dall’ultima edizione della CEI 64-8 nella definizione di Livello 3 Domotico, offre l’opportunità di integrare funzionalità che spaziano e oltrepassano anche i limiti storici del concetto di impianto elettrico ed è qui che l’attenzione e la bravura dell’elettricista deve essere affinata e deve essere accompagnata da una corretta valutazione delle esigenze ed aspettative da parte del cliente.
È fondamentale quindi, quando ci viene richiesta la realizzazione di un impianto domotico considerare:
- chi e quali sono le figure professionali che contribuiranno alla realizzazione
- quali sono le esigenze attuali e future del committente
La prima è importante in quanto permette di acquisire informazioni e dati tecnici per avere piena coscienza di cosa compone la struttura impiantistica e quali sono le scelte fatte o da fare ed anche avere modo di proporre in una fase ancora decisionale eventuali variazioni ed integrazioni.
All’estero viene chiamata “progettazione integrata”, ma forse si tratta semplicemente di buon senso ancora prima di iniziare il lavoro.
Questa fase, deve sicuramente essere arricchita dalla seconda considerazione, ovvero dal dialogo con il cliente, da cui si ricaverà l’elenco delle funzionalità da realizzare, quelle che potrebbero essere realizzate in futuro e quelle che probabilmente non verranno mai realizzate.
È chiaro che in questa fase è necessario che l’elettricista sappia anche essere un ottimo consigliere per il cliente, è infatti da lui che la committenza si aspetta suggerimenti e soluzioni tecniche ottimali, oltre anche a sentirsi in buone mani.
In questa fase ormai si possono scegliere vari strumenti, anche digitali, che la rendano rapida ed efficace; si possono preparare schede clienti da sottoporre, sia in maniera cartacea, ma anche in maniera telematica (email, Google form, ecc.) e che, se ben strutturate, permettono anche di porre la questione non come una scelta tra impianto elettrico “tradizionale” e “domotico”, ma semplicemente una scelta di funzionalità di impianto che vedrete allora sfocerà quasi sicuramente in una soluzione integrata.
Chi fa da se fa per tre
È chiaro che quanto detto fin qui deve avere alle spalle una preparazione ed una conoscenza approfondita da parte dell’installatore elettrico, di quelle che sono le soluzioni e le tecnologie presenti sul mercato.
L’obiettivo di realizzare una corretta proposta tecnica ed economica che metta d’accordo e che soddisfi cliente e fornitori deriva sempre da far riuscire ad adeguare la componente economica alle aspettative del cliente e, al tempo stesso, esaudire i desideri di quest’ultimo garantendo il giusto rapporto prezzo/qualità.
Per far questo sarà sicuramente necessario svincolarsi da quell’unica soluzione o tecnologia a cui si è “affezionati” e che si ripropone indistintamente per tutte le richieste che vengono fatte. L’importanza di ascoltare le esigenze del cliente porterà ad essere pronti a soluzioni diverse per clienti diversi, e questo è proprio il bello delle soluzioni domotiche, ovvero avere la possibilità di “vestire” l’impianto sul cliente.
È fondamentale, quindi, che l’installatore acquisisca una sua padronanza nello scegliere il sistema adatto caso per caso e questo lo potrà fare tenendosi costantemente informato e formato e mantenendo sempre attiva curiosità e voglia di crescere.
Arrivare ad un preventivo giusto
Per arrivare ad una corretta proposta tecnico-economica, od almeno ad una sua prima bozza che non risulti essere estremamente lontana dalle aspettative del cliente è necessario mettere su carta le informazioni acquisite in fase di conoscenza ed utilizzare il proprio know-how per la realizzazione di una pre-progettazione che renda possibile la stesura di una lista di materiale e conseguentemente una proposta economica che ne preveda l’installazione, la messa in servizio e la possibile “gestione” nel tempo.
Ovviamente trattandosi di un impianto elettrico la norma CEI 64-8 ci indica la strada da seguire per il suo dimensionamento e per la sua composizione, sta a noi decidere, anche secondo le indicazioni avute, quale livello prestazionale prevedere, ricordando che la norma identifica con il nome Livello 3 quello domotico, ma che nulla vieta di realizzare impianti di livello 1 o livello 2 con funzionalità impiantistiche integrate e quindi poter realizzare un impianto domotico a tutti gli effetti, solo che questo risulterà di un livello inferiore al 3.
Trattandosi di un sistema integrato e come viene denominato in ambito normativo europeo sistema HBES (Home & Building Electronic System), andranno seguite le indicazioni descritte dalle normative di riferimento, esempio la EN 50090, che in Italia è possibile reperire tramite il CEI e che, in particolare per la fase di progettazione ed installazione, sono riassunte nella Guida CEI 205-14. Ci preme sottolineare che in un’epoca in cui è sempre maggiore l’attenzione verso temi quali risparmio ed efficienza energetica, a livello Europeo è presente la normativa EN 15232, che in Italia ritroviamo sotto forma di Guida CEI 205-18, la quale offre strumenti di valutazione energetica dei sistemi impiantistici e risulta essere un ottimo supporto alla fase di progettazione nonché di preventivazione, dando modo di valutare risparmi energetici / economici che nel tempo permetteranno di rientrare, almeno in parte, dall’investimento fatto per l’impianto domotico.
Il Preventivo
Terminata la fase di pre-progettazione si è pronti ad elaborare il nostro preventivo, che dovrà contenere:
- lista materiale e costi per relativa posa in opera
- costo della messa in servizio e quindi programmazione
- la lista di funzionalità opzionali da poter realizzare in futuro
- l’offerta di un contratto di assistenza sull’impianto
In particolare, sul secondo punto sarà fondamentale esplicitare quali funzionalità, descrivendone brevemente le caratteristiche, l’impianto e quindi l’offerta comprende; questo per evitare facili fraintendimenti con il cliente a cui, in fase esplorativa, sono sicuramente state illustrate tutte le varie funzionalità che un sistema domotico può realizzare, ma non è detto che siano tutte presenti nell’offerta.
Le funzionalità opzionali, invece, danno modo al cliente di sapere come potrà nel tempo sviluppare il proprio sistema e quindi porsi degli eventuali obiettivi temporali a seconda dei mutamenti delle proprie esigenze e necessità.
L’ultimo punto può sembrare quello più “strano”, è però buona prassi, negli impianti legati al mondo del terziario ed industriale, attivare dei contratti di manutenzione ed assistenza, ma ciò nel residenziale viene raramente utilizzato.
Un impianto domotico, proprio per la possibilità che da di essere ri-programmato e/o aggiornato, risulta particolarmente adatto a contratti di assistenza e manutenzione, dando quindi la possibilità di fidelizzare il cliente, garantendogli nel tempo una figura professionale sicura a cui rivolgersi.
La realizzazione
Accettato il preventivo, si procede alla realizzazione dell’impianto, fase che sarà naturale conseguenza di quelle fin qui esaminate e da cui trarrà i dati necessari di partenza.
Come già detto in precedenza il CEI ha reso pubblica una guida, la 2015-14, “Guida alla progettazione, installazione e collaudo degli impianti HBES “, che è un ottimo strumento di supporto per tutte le fasi realizzative:
- Progettazione
- Installazione
- Messa in servizio
Si ricorda che un’installazione domotica deve essere sempre corredata dai relativi schemi, così come previsto dal D.M. 37/08, oltre al fatto che questi documenti sono anche assolutamente necessari per completare correttamente l’installazione e la configurazione dell’impianto (Guida CEI 0-2).
I documenti da realizzare sono:
- Schema logico
- Disegni topografici
- Schemi multifilari
- Particolari costruttivi
La documentazione sopra elencata sarà indispensabile all’installatore ed alla sua squadra per la messa in opera del sistema; al contempo si potrà procedere alla programmazione a banco dei dispositivi domotici che, una volta terminata la programmazione, potranno essere installati e testati.
La messa in servizio
Come detto in precedenza la programmazione di un impianto avviene normalmente a banco, ovvero mentre si effettuano le operazione di posa in opera, la persona addetta esegue la programmazione secondo le istanze riportate in progetto dei dispositivi domotici testandone per quando possibile le funzionalità e rimandando poi al collaudo in cantiere le verifiche finali.
Questa metodologia permette di ottimizzare i tempi di realizzazione e permette al tecnico incaricato di lavorare alla programmazione in maniera puntuale e serena.
Al termine della programmazione e una volta verificato il corretto funzionamento si dovranno rilasciare le certificazioni e documenti richiesti dal D.M. 37/08:
- DICO
- Documentazione di progetto
- File di configurazione dell’impianto
- Manuale d’uso e garanzia
In conclusione, quanto scritto si traduce in 4 punti fondamentali:
- Per una proposta equilibrata e in linea con le aspettative, avere ben chiaro quali solo le esigenze e le richieste del cliente dopo attento dialogo
- Una pre-progettazione accurata ed in linea con il punto precedente permetterà la realizzazione di un preventivo conforme a quanto desiderato dalla committenza
- Progettare e programmare in maniera organizzata e puntuale l’impianto significherà guadagnare tempo di realizzazione ed ottenere qualità del risultato
- Rimanere al fianco del cliente attraverso un contratto di assistenza che gli garantisca la possibilità di modifiche e/o ampliamenti dell’impianto posto in essere
Ing. Alessio Vannuzzi – KNX Tutor
Articolo tratto dalla rivista “GIE – Il giornale dell’Installatore Elettrico” di Elettricoplus