È fastidioso andare a mangiare in un ottimo ristorante e non vedere cosa abbiamo nel piatto?
Tantissimo. In particolar modo quando le nostre aspettative sono alte.
Filetto alla Wellington con ratatouille di stagione. Deve essere buonissimo, non vediamo l’ora che ci venga servito. Finalmente arriva, lo assaggiamo, lo gustiamo. Davvero?
A volte no, perché non lo vediamo bene.
Il piatto c’è, è lì, sappiamo che deve essere eccezionale però non capiamo perché il nostro cervello non riceva tutti gli stimoli che ci aspettiamo.
Perché la scarsa o non corretta illuminazione fa si che le informazioni visive non supportino quelle gustative ed olfattive.
La luce ed il nostro cervello
La luce mette in risalto l’architettura e conferisce carattere all’ambiente ma illuminare gli spazi interni ed esterni tenendo conto della percezione umana non è una cosa semplice.
Le diverse esigenze di illuminazione devono tenere conto certamente dello spazio architettonico ma anche del pensiero umano.
Buona parte delle informazioni che elabora il nostro cervello provengono da stimoli visivi: è la luce che ci porta informazioni sulla forma e sul colore degli oggetti dell’ambiente in cui ci troviamo e che produce in noi determinate percezioni. Ecco cosa intendiamo quando parliamo di illuminotecnica percettiva.
E nella ristorazione è tutto più complicato perché entra in gioco anche il senso del gusto.
L’illuminazione nella ristorazione
Molto spesso parliamo di progettazione illuminotecnica e ci immaginiamo subito proiettati in scenari enormi e complessi. È sicuramente vero che ci troviamo coinvolti in un aspetto fondamentale nello sviluppo di ambienti moderni e attuali, sia dal punto di vista delle nuove costruzioni che delle ristrutturazioni, ma è anche vero che abbiamo a che fare con una progettazione i cui risvolti sono estremamente pratici e ci coinvolgono nella vita di tutti i giorni.
Ed uno degli aspetti della quotidianità che riguarda tutti è quando siamo a tavola.
L’illuminazione di un ristorante deve sicuramente attenersi alla normativa di riferimento, deve permettere agli addetti alla cucina di lavorare con precisione e deve offrire il massimo comfort ai clienti per rendere la loro esperienza piacevole e rilassante.
Vogliamo saperne di più?
Lo Chef Giuseppe Gallarato del ristorante Monti di Torino, in collaborazione con Forte Chance, ci offre questa occasione.
Potremo verificare quanto la corretta quantità luminosa influisca sulla valorizzazione del piatto e dell’ambiente.
E ci sarà anche una piacevole degustazione.
MM