IoT: La rivoluzione
Una nuova generazione di dispositivi super connessi sta circondando le nostre vite: grazie alla riduzione dei costi dei componenti elettronici e dei microprocessori, riusciamo oggi ad integrare microcomputer in tanti prodotti che, fino a poco tempo fa, non avevano in nessun modo a che fare con la tecnologia.
Pensiamo ad esempio ad un termostato di regolazione della caldaia: da “controllo manuale” del riscaldamento, può diventare un dispositivo connesso ad Internet che con una apposita App ci permette di controllare casa nostra dal nostro smartphone.
IoT: I vantaggi
Otteniamo così numerosi vantaggi: il controllo remoto, la raccolta di informazioni statistiche, il miglioramento dell’efficienza dovuta ad un regolazione automatica, e così via…
IoT: I componenti
Le board programmabili sono moltissime, ma si dividono principalmente in due categorie:
- quelle dotate di microcontrollore, ovvero un piccolo chip essenziale che svolge funzioni semplici pre-programmate
- quelle dotate di microprocessore. In questo ultimo caso abbiamo un vero e proprio computer (anche molto potente) dotato di sistema operativo, di applicazioni e di archiviazione dati: queste board hanno un costo maggiore, ma disponendo di maggiore potenza elaborativa permettono di svolgere funzioni molto complesse come analisi dei dati e applicazioni di intelligenza artificiale
Ma se i chip delle board sono “il cervello” del sistema, i sensori e gli attuatori sono invece le “braccia”: il mondo dell’IoT è ricco di sensori per la misurazione elettronica di qualsiasi grandezza fisica (velocità, temperatura, luminosità…) e di attuatori per pilotare ogni sorta di azione (interruttori, motori, valvole…).
IoT: I sistemi
Il ruolo dei progettisti di sistemi IoT è misurare, calcolare e far fare azioni al dispositivo intelligente che stiamo creando, trasformando di fatto la nostra idea in hardware e software che, uniti assieme, diventeranno il nostro dispositivo interconnesso.
IoT: La connessione
Un aspetto importante da tenere poi in considerazione riguarda la connettività e la comunicazione, spesso basate sulle medesime tecnologie dei computer normali: un dispositivo IoT diventa davvero “intelligente” quando scambia informazioni con altri sistemi automatici (detta comunicazione machine-to-machine) o con gli utenti (detta invece comunicazione machine-to-people).
Questo ci permette di creare un network attivo di dispositivi in grado di gestire processi complessi (es. i rilevatori di movimento di un palazzo comunicano al climatizzatore se accendersi o meno, e dove) e che possano comunicare con le persone in caso di necessità (es. il sistema di climatizzazione chiama direttamente un tecnico se rileva un’anomalia di funzionamento).
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Buon divertimento!
SG