Prepararsi alla formazione

Le fragilità sono come meduse, pur se molli e diafane si appiccicano con rapacità e feriscono. Come difendersi dagli attacchi ai primi tentennamenti nel percorso di apprendimento?

Ecco in sequenza quattro esercizi di ‘trasformismo’.

1. Farsi caterpillar. Assumere un atteggiamento attivo e impermeabile a influssi esterni. All’inizio è necessario.

2. Farsi nostalgici. Ripensare ai primi istanti in cui abbiamo deciso di  intraprendere la formazione. Cosa volevo sapere? Perché? Come e cosa mi hanno portato a pensare che potevo intraprendere questo percorso? Migliori opportunità lavorative o altro?

3 Farsi castoro. Pensare agli obiettivi specifici. Cosa voglio fare? Cosa posso realizzare una volta che saprò quello che voglio sapere? Il mio obiettivo è realizzabile con questa formazione? 

4 Farsi spugna. Immergersi nel progetto di formazione in modo che l’argomento attraversi la nostra mente in modo continuativo. Oltre alle specifiche sessioni di studio o aula, è bene circondarsi di occasioni che ci parlano di quell’argomento (video, interviste di professionisti del settore, podcast, oggi le modalità sono infinite). E pensarci sempre. Sfruttare i tempi morti per ripensare a quello che abbiamo sentito in aula o letto o guardato.

Se dopo tutto questo, avremo rafforzato la muscolatura della nostra motivazione che rimane lì, ancorata a quello stesso obiettivo, vorace come una medusa, vorrà dire che la strada è quella giusta e allora avanti marsch! ☀️

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo sui tuoi canali preferiti