Adobe Creative Cloud. C’è bisogno di dire altro?
Chi di noi lavora nel settore grafico sa che è la risposta a tutte le esigenze (possibili ed immaginabili).
Chi non si è ancora avvicinato alla materia e ha intenzione di farlo, sa a cosa fare riferimento.
Oggi parliamo di due degli innumerevoli prodotti all’interno della suite: Photoshop ed Illustrator.
Fratelli e colleghi nel comparto grafico, ma con una profonda differenza sulla metodologia di lavoro.
Photoshop
Prodotto di fotoritocco di file “raster”, ovvero immagini composte da pixel colorati.
I formati più diffusi sono delle mappe grafiche dove viene definito il colore di ogni singolo punto che compone il disegno, basandosi semplicemente sul concetto che alla riga X e colonna Y c’è un pixel colorato di blu. Se andassimo infatti ad aprire un file .jpg o un .bmp, il nostro computer non farebbe altro che accendere in sequenza i pixel colorati così come indicato nella mappa grafica che compone il file.
Questo metodo di descrizione delle immagini è molto pratico: ci permette infatti di lavorare con grafica ad alta qualità senza gravare molto sul carico del dispositivo che sta mostrando l’immagine.
Lo stesso metodo è usato dalle fotocamere per catturare un’immagine e trasformarla in un file .jpg: un sensore CMOS è composto da una matrice di pixel fotosensibili definito su due assi, X e Y. Quando la luce di un’immagine colpisce il sensore, questo si annota “punto per punto” che colore ha percepito in quello specifico pixel.
Questa tipologia di immagini può esser facilmente ritoccata: Photoshop infatti applica complessi algoritmi matematici su questi pixel per variarne lo stato e regalarci nuovi effetti visivi.
È anche molto facile ritagliare le immagini e rimpicciolirle, ma purtroppo non si possono ingrandire!
Quando andiamo ad ingrandire una foto con qualsiasi programma di fotoritocco, andiamo a chiedere al computer di aggiungere dei pixel ad un’immagine esistente: questi di fatto devono essere “inventati” dal software cercando una somiglianza con i pixel vicini. Ne consegue quindi che andremo a perdere di qualità, trovandoci quindi con un’immagine sgranata e poco piacevole da vedere.
Illustrator
Prodotto finalizzato alla produzione grafica tipografica dove i file vengono comunemente trattati in vettoriale.
In questi formati, la grafica che compone l’immagine finale è scomposta in elementi semplici descritti a livello matematico (es. un quadrato, un cerchio, una curva) che possono essere facilmente modificati alterandone i parametri (è sufficiente cambiare la lunghezza di un lato di un quadrato per farlo diventare un rettangolo).
Questa tipologia di formato si presta molto bene per la produzione tipografica dove viene richiesta altissima risoluzione in fase di stampa: se è vero che un file raster perde di definizione all’aumentare della dimensione, un’immagine vettoriale può invece essere ingrandita all’infinito senza perdere qualità proprio per la natura parametrica dei suoi oggetti.
Un file vettoriale può esser convertito in raster (es. in jpg), ma non viceversa: durante la conversione ne si perde infatti la natura “matematica” del formato stesso.
Quale scegliamo?
Se abbiamo esigenze di fotoritocco, Photoshop.
Se vogliamo cimentarci nella grafica e nel design, Illustrator.
Se vogliamo essere i migliori, entrambi. È l’unione delle capacità di questi due software che ci permetterà di realizzare qualsiasi prodotto grafico!
SG